Distretti e cluster culturali: dalla teoria ai laboratori italiani di sperimentazione
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(II appuntamento)
Nell'ambito del ciclo “Dialoghi sulle politiche culturali”
Nelle economie post-industriali la cultura può contribuire a migliorare la sostenibilità e l'innovatività dei modelli locali di sviluppo attaverso una molteplicità di percorsi – le industrie culturali e creative, l'apporto di creatività e conoscenza nei settori economici non culturali, il turismo creativo, lo sviluppo dell'identità singola e collettiva e la coesione sociale attraverso la produzione e fruizione di opere, prodotti e servizi culturali di diverso tipo. La natura, la fattibilità e il successo dei percorsi attraverso cui la cultura catalizza cambiamenti strutturali, sociali ed economici e predispone nuovi equilibri richiedono condizioni incentivanti, definite dalla dotazione di risorse e dalle vocazioni produttive dei territori, ma anche dalla presenza di policy illuminate e di progettualità condivise.
Distretto e cluster sono modelli che bene si prestano a interpretare le caratteristiche di concentrazione e di specializzazione, tipicamente urbane, della produzione culturale, in particolare l'ancoraggio del processo culturale a un patrimonio storico e/o a un contesto di tradizioni sociali. Inoltre, i policy maker possono fare leva su questi strumenti per promuovere l'interazione tra attività e attori all'interno della filiera culturale, tra filiere culturali diverse e tra esse ed economia e società a partire da iniziative già presenti sul territorio, sviluppando anche nuove progettualità.
Attraverso il confronto tra stakeholder istituzionali, accademici e i protagonisti di laboratori nazionali di sperimentazione, questo “dialogo” propone una riflessione sulla teoria e le esperienze italiane di distretto e cluster culturale. Esso è propedeutico all'identificazione di sfide e buone pratiche per la definizione di un progetto consapevole e condiviso di distretto culturale in Trentino.